THE CRACK – LA SPACCATURA
Là fuori, a poche centinaia di metri dagli ormeggi dei diving, a ridosso di pareti, secche e relitti c’è un mondo sconosciuto che aspetta di essere (ri) scoperto.
(vimeo.com/89812770)
E’ il caso di questo crepaccio sul fondo poco distante da P.ta Scaletta a Giannutri, scoperto fortuitamente percorrendo con lo scooter un lungo tratto di fondale dall’aspetto lunare a una media di 95 metri. Il primo a parlarmene con insistenza è stato Simone Nicolini tanto che per gioco, tra amici, abbiamo iniziato a chiamarlo “Abisso Nicolini”. Confrontandomi con altri subacquei, ho poi scoperto che il crepaccio era conosciuto ma la profondità, la mancanza di riferimenti certi e la scarsa visibilità non avevano mai permesso di osservarlo con calma contribuendo, con i racconti di chi vi si era imbattuto, a dare al luogo un alone di mistero.
Da qui l’idea con Simone di effettuare delle immersioni mirate che permettessero di capire meglio di cosa si trattasse e magari documentarlo con delle immagini. Purtroppo, come spesso accade, nonostante i nostri buoni propositi, la sorte è stata avversa e siamo riusciti a filmarlo una sola volta, per giunta con acqua torbida.
Mio figlio, alla vista dei filmati, si è convinto che il crepaccio non sia altro che la tana di Godzilla ma i geologi sembrano essere di tutt’altro avviso…
Innanzitutto il crepaccio si trova orientativamente in questa posizione: https://goo.gl/maps/ij2vbcjFfLv
Allontanandosi da terra, in diverse parti dell’isola, il fondale degrada dolcemente fino ai 30/35 metri dove si incontra una falesia verticale con la base intorno ai 50/60 metri. Il fondale poi scende fino ai 70 o 90 metri dove si ergono delle piccole formazioni rocciose che formano dei piccoli salti. Oltre il fondale diventa piatto degradando lentamente sui 100 metri e oltre.
La frattura ha un andamento ondulato che segue il fondo a circa 95 metri di profondità alla base di una di queste formazioni rocciose. Grosso modo ha un orientamento parallelo alla costa ovvero Nord-Sud. In alcuni punti è larga poche decine di centimetri ma in un paio di punti raggiunge oltre un metro permettendo l’accesso all’interno, a oltre 100 metri di profondità, dove sembra aprirsi una grotta lunga qualche decina di metri che segue la direzione del crepaccio sul fondo.
P.S. Nonostante non abbia trovato denti di drago, mio figlio rimane della sua idea